ANGELINI, PIETRO LEONARDO
Attenuazione acustica determinata da una facciata con finestra aperta [Tesi di dottorato]
Modena & Reggio Emilia University, 2019-10-22

In materia di inquinamento acustico il DPCM 1/3/91 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno” introduce come metodo di valutazione del disturbo sonoro il cosiddetto criterio differenziale il quale a partire dal rumore residuo (livello sonoro equivalente in assenza della specifica sorgente disturbante) definisce il limite incrementale accettabile qualora la sorgente sonora venga attivata. Il DM 16/3/98 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico” ha successivamente definito i requisiti e le metodologie per l’esecuzione delle misure. Tale decreto fa implicitamente ricorso alla condizione di “massimo disturbo”, già prevista dal DPCM del 91, la quale prevede che le misure all’interno degli ambienti abitativi debbano essere eseguite “sia a finestre aperte che chiuse al fine di individuare la situazione più gravosa”. Inoltre, nel DM si definiscono le linee guida per il posizionamento del microfono in modo tale da definire il punto del locale “in cui si rileva il maggior livello di pressione acustica”. Il criterio differenziale, per cui, presuppone la necessità di effettuare misure all’interno del locale con il microfono ad 1,0 m dalla finestra aperta. Generalmente, sia in fase di progettazione che in fase di collaudo, l’effetto dell’attenuazione dovuto alla presenza di una facciata con finestra aperta viene trascurato considerando la semplificazione come cautelativa. Tuttavia, non si hanno indicazioni in letteratura dell’impatto che una scelta di questo tipo comporta sul risultato finale dell’indagine. Un importante riferimento è costituito dalla norma UNI/TS 11143-7 la quale suggerisce un valore di isolamento sonoro compreso nell’intervallo da 5 dB a 10 dB(A), indicando 6 dB(A) come valore di attenuazione più ricorrente. Il ricorso a tale valore può determinare, in alcuni casi, una sovrastima in altri una sottostima del valore reale del livello sonoro interno al locale. L’obiettivo di questa tesi è quello di ottenere uno strumento progettuale in grado di quantificare l’attenuazione sonora rispetto al valore misurato all’esterno del locale. Tale valore sarà dipendente da numerosi parametri. Per ridurre la complessità del calcolo e i dati necessari è necessario ricorrere ad un approccio di tipo modellistico, ricorrendo solo ai parametri ritenuti preponderanti, ovvero i parametri di tipo geometrico che consentono di definire la posizione reciproca tra la sorgente sonora e il microfono interno al locale. Il locale scelto per la modellazione è stato individuato in una stanza di 14 mq e 3 m di altezza ripetuto per 4 piani fuori terra con una facciata di 4 m al centro della quale è collocata una finestra di dimensioni standard (1,2 x 1,8 m). Per questo locale oltre alle caratteristiche geometriche sono state definite le proprietà acustiche, in particolare i coefficienti di assorbimento acustico dei materiali. Come sorgente sonora è stata presa in considerazione una sorgente omnidirezionale a distanza variabile da 10 a 75 m, posizionata a diverse quote, dal piano terra fino al 4° piano, e diverse posizioni angolari rispetto alla finestra da 0 a 75°. Il modello considerato è stato realizzato con il software previsionale RAMSETE 3.0 dal quale sono stati ricavati diversi valori di attenuazione, espressi come differenza tra il livello sonoro esterno al locale e quello all’interno. Infine, i risultati sono stati elaborati al fine di individuare una curva di regressione in grado di rappresentare efficacemente i risultati. Lo stesso procedimento è stato ripetuto variando il tempo di riverbero del locale, attraverso la scelta di materiali con caratteristiche di assorbimento acustico diverse, la forma dell’infisso e la forma della facciata.

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CORTICELLI MAURO ALESSANDRO
ODORICI ROBERTO


Tesi di dottorato. | Lingua: it. | Paese: | BID: TD20024484